Un nuovo software, una specie di «alert» che permetterà di individuare in tempo reale e in modo automatico i tentativi di frode di identità e sventarli sul nascere, è stato messo a punto grazie al progetto Web Pro ID, coordinato dal gruppo di ricerca «eCrime» dell’Università di Trento.
Il progetto, durato tre anni e finanziato dalla Direzione generale affari interni della Commissione europea con circa 200 mila, è nato allo scopo di prevenire e contrastare la sottrazione di dati personali di persone esistenti.
«In Italia le vittime dei furti d’identità informatici sono per lo più maschi, single, tra i 35 e i 54 anni, con un’istruzione medio alta, residenti nel centro-nord, con un reddito basso e una buona dimestichezza con internet», ha detto Andrea Cauduro, project manager del progetto, durante la conferenza «Crimini d’identità: facilitare il dialogo tra diritto, Ict e criminologia», che si è svolta nella facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento.
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