«Lotta da un milione di euro contro corruzione e mafie»

CORRIERE DEL TRENTINO

– di Andrea Rossi Tonon –

Nella società dell’Ict, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, i criminali si nascondono anche tra i due simboli del sistema metrico binario. E l’evoluzione della criminalità, che diventa eCriminology ma continua a produrre danni reali e molto concreti, braccata dalle stesse forze dell’ordine di un tempo che ora però si dotano di manette virtuali. Strumenti innovativi che eCrime sviluppa a Trento da quattro anni. Il gruppo di ricerca del dipartimento di Giurisprudenza dell’università di Trento è stato fondato nel 2011 e da allora ha preso parte a dodici progetti europei, sei da coordinatore e sei da partner, per un finanziamento complessivo di quattro milioni di euro.

Dopo l’annuncio della separazione tra ateneo e Transcrime, il rettore Paolo Collini (Corriere del Trentino di ieri, ndr) ha spiegato che l’obiettivo sarà valorizzare eCrime. «Studiamo con metodi nuovi le vecchie forme di criminalità, ma allo stesso tempo indaghiamo quelle nuove di tipo informatico» chiarisce il Andrea Di Nicola, ricercatore in criminologia dell’ateneo trentino che coordina il gruppo dalla sua nascita. Come nasce eCrime? «E un’idea che viene da lontano e la sua storia si intreccia inevitabilmente con quella delle persone che ne fanno parte. Io sono stato coordinatore della ricerca di Transcrime fino al 2010, anno in cui il centro ha cominciato a transitare verso Milano. E stata un’esperienza che mi ha permesso di crescere e poi ricominciare: ciò che è stato seminato a Trento è poi ricresciuto. La volontà che sta alla base del progetto è quella di creare una struttura fluida, una rete aperta tra i ricercatori di eccellenza che vogliono far progredire la criminologia verso nuove frontiere». […]

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