Ora i pedofili si organizzano nella parte invisibile del web

CORRIERE DEL TICINO

– di Carlo Silini –

A volte, nell’infinito gioco di specchi di Internet, a rimanere vittime di un inganno virtuale non sono gli innocenti, ma i colpevoli. È successo mercoledì scorso quando a Brisbane, in Australia, un pedofilo è stato condannato dopo essere stato catturato grazie a Sweetie, una bambina virtuale filippina di 10 anni, inventata nel 2003 dalla sezione olandese di Terre des Hommes e già contattata da più di 20.000 pedofili in 71 Paesi. Purtroppo, di solito, avviene il contrario: ad adescare il ragazzino o la ragazzina di turno è un adulto che dai social network si spaccia per un coetaneo o per una persona poco più grande. Inutile negarlo, nella sua magnificenza comunicativa Internet resta un luogo delicato per i minorenni. Sempre nei giorni scorsi il tribunale distrettuale del Rheintal (SG) ha condannato un 48.enne svizzero a 18mesi sospesi a beneficio di una misura terapeutica ambulatoriale perché colpevole di ripetuti atti sessuali con una ventina di fanciulli contattati tramite «sexcam» su Skype. Anche nel clamoroso processo della scorsa settimana conclusosi con la condanna di un pedofilo bellinzonese a 15 anni è emerso che l’uomo aveva abusato di una delle due figlie dell’ex compagnain collegamento video con tre persone rimaste ignote. Ma come funziona il mondo della pedofilia su Internet? E cosa si può fare per stroncarlo? […]

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