– di Donatello Bellomo –
Carne umana merce meno costosa trasporto escluso. Parlano i veri protagonisti in «Confessione di un trafficante di uomini».
Paradossale? No, lapalissiano. La carne umana costa meno del manzo, salvo per il trasporto. Non si tratta, qui, di punzecchiare le sopite coscienze né di approdare al pietismo ora cinico ora indifferente sul traffico di esseri umani, lasciando dove sono, ben più in alto, solidarietà e pietas, ma di leggere quella che, nel copia e incolla delle inchieste spacciate per tali, è una perla rara. Confessione di un trafficante di uomini di Andrea Di Nicola e Giampaolo Musumeci, edito da Chiarelettere, è un reportage scritto a quattro mani da un giovane docente veronese di criminologia dell’Università di Trento e da un giornalista, fotografo e reporter milanese che le guerre le conosce dal di dentro, alla Robert Capa, lavorando per radio, televisioni e testate internazionali. Per la prima volta, parlano i trafficanti di uomini mentre guardano negli occhi Di Nicola e Musumeci e delineano nei dettagli la cronometrica, planetaria macchina che controlla le migrazioni clandestine. […]